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Il futuro della sicurezza in rete: blockchain e crittografia post-quantistica

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La sicurezza informatica è un tema di grande attualità, sul quale è in corso un incessante dibattito pubblico che interessa aziende, PA e istituzioni. Il punto è che, come dimostrano i dati del Rapporto Clusit 2023, il nostro Paese è diventato il principale bersaglio europeo, se non globale, di un’enorme mole di attacchi informatici di vario genere. 

A difendere i sistemi e le reti del nostro Paese sono scese in campo aziende specializzate in cyber security, cioè preparate ad analizzare la robustezza di un sistema e a far rientrare eventuali crisi e violazioni. Queste aziende investono ingenti risorse in ricerca, dal momento che gli attacchi informatici sono soggetti, per loro natura, ad un continuo accrescimento di complessità

Tra le soluzioni più importanti sul campo c’è sicuramente la crittografia, l’arma con cui, da secoli e secoli, le persone hanno imparato a proteggere informazioni importanti da occhi e orecchi indiscreti. A tal proposito, come riporta l’articolo di ExpressVPN su questo interessante tema, vorremmo oggi fare il punto della situazione sugli sviluppi di questa disciplina millenaria e osservare gli scenari futuri verso i quali si sta dirigendo. 

A che punto siamo con la sicurezza informatica in Italia?

La situazione della sicurezza informatica in Italia è piuttosto complessa e presenta un gran numero di sfide a cui istituzioni e aziende tentano di farsi trovare pronte attraverso strategie, ricerche e innovazioni

Ciò nonostante, una delle principali minacce proviene dall’ascesa dell’informatica quantistica, una tecnologia che potrebbe mettere a rischio i tradizionali metodi utilizzati per proteggere i dati sensibili. 

Un’altra area critica è quella che riguarda la sicurezza delle chiavi crittografiche, fondamentali per la protezione dei dati. Attacchi come quelli basati su social engineering, violazioni dei dati e malware possono compromettere l’integrità delle chiavi, mettendo a repentaglio la riservatezza delle informazioni. 

C’è poi da considerare anche il dibattito sulle integrazioni tra crittografia e operazioni delle forze dell’ordine: quest’arte, infatti, è nata per preservare la privacy individuale, per cui ci si interroga su quale sia il limite da non superare nel corso di indagini non necessariamente criminali. 

L’Italia, ad oggi, ha già preso posizione con la fondazione dell’Agenzia Nazionale per la Cyber sicurezza e sta adottando nuove tecnologie, come quella omomorfa e la blockchain, per affrontare le sfide che tutti conosciamo. Vediamo in dettaglio di cosa si tratta. 

Arriva la crittografia post-quantistica

La crittografia quantistica rappresenta una grande novità nel campo della sicurezza informatica, perché si fonda sui principi della fisica quantistica con lo scopo di garantire protezione avanzata. A differenza dei metodi tradizionali, basati su complessi algoritmi matematici, questa sfrutta le proprietà uniche delle particelle quantistiche, come fotoni o qubit, per garantire la sicurezza delle informazioni trasmesse. 

Uno degli aspetti chiave è rappresentato dal principio di sovrapposizione, che consente alle particelle quantistiche di esistere contemporaneamente in più stati. Nel campo della sicurezza informatica, questo si traduce nell’abilità di inviare bit quantistici, noti come qubit, che possono rappresentare sia uno che zero simultaneamente: qualsiasi tentativo di intercettare o misurare lo stato quantistico di un qubit altera irrimediabilmente la sua condizione, rendendo immediatamente evidente l’interferenza non autorizzata.

Il futuro sarà in mano alle blockchain?

Per comprendere appieno il potenziale delle blockchain, è essenziale esaminare il loro funzionamento. Queste sono essenzialmente registri digitali condivisi, costituiti da una catena di blocchi contenenti dati transazionali; ogni blocco è collegato al precedente attraverso un processo crittografico noto come hash, che rende estremamente difficile la manipolazione dei dati.

Il cuore delle blockchain risiede nel loro carattere decentralizzato. A differenza dei sistemi tradizionali che dipendono da un’autorità centrale per la validazione e la gestione delle transazioni, queste tecnologie si basano su una rete distribuita di nodi. Ogni partecipante alla rete ha una copia del registro completo, eliminando così la necessità di un intermediario. 

Nonostante siano principalmente note per questo, il loro impiego va ben oltre le transazioni finanziarie. Le blockchain, infatti, sono ora utilizzate per gestire contratti, eredità e testamenti, il che le rende uno degli strumenti di protezione dei dati più sicuri sui quali aziende e istituzioni hanno già iniziato a investire per il futuro. 

Il futuro della sicurezza dei dati

A questo punto è facile intuire quale direzione prenderà la cyber security nelle nostre vite. Il panorama della sicurezza informatica in Italia, infatti, si presenta come un terreno ricco di sfide, dove istituzioni e aziende stanno adottando misure ancora troppo “timide” per affrontare la complessità delle minacce a cui siamo esposti. 

Tuttavia la crescente attenzione verso l’informatica quantistica e l’implementazione di tecnologie avanzate, come la crittografia post-quantistica per l’appunto, testimoniano l’impegno del nostro Paese verso una maggior sicurezza informatica condivisa.

Anche l’adozione sempre più diffusa delle blockchain rappresenta un passo avanti nella creazione di un ecosistema digitale più sicuro e trasparente. La decentralizzazione e l’immutabilità dei dati offerti dalle blockchain promettono di giocare un ruolo cruciale nel plasmare il futuro della sicurezza informatica

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