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Come scegliere un NICK

Come scegliere un nick in chat

In questo articolo andremo a vedere come scegliere un Nick, cosa significa un Nick e soprattutto, l’aspetto filosofico del Nickname.

Quando mi presento ad un congresso, il personale della segreteria per prima cosa mi chiede il mio nome e cognome: verranno scrupolosamente riportati su un cartellino identificativo che mi porterò attaccato alla giacca per tutta la durata del convegno. Ciò permetterà agli altri congressisti di identificarmi immediatamente e di potermi così rintracciare in ogni momento.

 

Il nick è il volto e l’abito

Ma ancora prima di andare ad un congresso, il mio nome è stato registrato:

al momento della nascita sono stato denunciato all’anagrafe. Per tutta la vita sarò chiamato con lo stesso nome e cognome. Anche nelle chat succede qualcosa di simile ma, a differenza degli esempi sopra riportati, la registrazione non è così vincolante, anzi direi proprio che lascia un ampio spazio.

Vediamo come.

Quando si entra in una chat ci viene chiesto di inserire un nominativo con cui verremo identificati dagli altri chatters ma difficilmente si usa il proprio nome e cognome. Si fa ricorso ad un soprannome, ad un nickname (nick), altrimenti detto anche “alias”.

La differenza fondamentale tra online e offline è che nella chat manca il volto, lo sguardo, la voce, il corpo, l’atteggiamento, il vestiario. Insomma, per farla breve, mancano tutti quegli aspetti legati alla fisicità, quegli elementi ai quali affidiamo l’impressione che ci facciamo di una persona.

Se il volto è lo specchio dell’anima, noi ci illudiamo di cogliere l’essenza di una persona, osservandone i tratti. Soprattutto cerchiamo di scoprire cosa ci aspettiamo da lui. Sarà ostile, pericoloso? Questo atteggiamento nasconde un’illusione. Spesso i criminali hanno il “volto d’angelo”, i truffatori non hanno scritto in faccia le loro intenzioni. Per questo riescono nel loro intento. E poi attraverso il vestito noi testimoniamo uno status. Chi è in carriera, o chi aspira ad esserlo, si veste in giacca e cravatta, se maschio, in tailleur, se è femmina. È interessante notare che le donne, nell’emanciparsi, hanno adottato la giacca del maschio e, spesso, anche i pantaloni.

 

Oppure affermiamo l’appartenenza a un gruppo

I giovani si vestono con jeans e t-shirt o comunque in modo informale. Gli intellettuali di sinistra spesso tendono verso un vestiario sportivo: accanto alla solita giacca ci sono i jeans di velluto a coste, al posto della camicia ci può essere un maglione a collo alto. Infine, stabiliamo uno stile relazionale col modo di abbigliarci. Per esempio, un abito sexy nell’incontro con un uomo costituisce di per sé un messaggio di seduzione.

La mancanza di questi elementi in chat rende il rapporto per certi versi più facile. Si conosce una persona per quello che è, o, meglio, per le sue capacità di esprimersi con le parole, indipendentemente dalla classe sociale di appartenenza. L’egualitarismo è in realtà apparente, perché chi ha studiato maneggia le parole assai meglio di chi non ha studiato. Il rapporto diventa più curioso, più misterioso. Allo stesso tempo aumentano i pericoli e le ambiguità.

Nel guardare in faccia una persona noi cerchiamo segnali della sua sincerità. Una reticenza, una contrazione dei muscoli, un rossore ci forniscono elementi che aiutano a interpretare le parole. Senza di essi è molto più complicato comprendere soprattutto l’affidabilità dell’altro. Ma vi domanderete cosa centra tutto questo con come scegliere un nick? bene continuate a leggere e capirete.

Il nick, dunque, sostituisce tutto questo, rappresenta l’identità con cui ci presentiamo agli altri, spesso è l’unica identità. Come scegliere un nick è cruciale e delicato. Nel scegliere il nick noi decidiamo di assumere un’identità, magari diversa dalla nostra, che determinerà il nostro modo di comunicare. È dimostrato che, se la stessa persona sceglie nick diversi in momenti diversi, cambia anche il suo modo di porsi. Potremmo dire che cambia la sua personalità.

 

Scegliere il Nick vuol dire scegliere anche il personaggio che si vuole interpretare

Un chatter può scegliere di mantenere il proprio nick “per sempre” e coltivare la personalità legata a questo nick, svilupparla, farla crescere. Può anche decidere di cambiare nick più volte durante la stessa sessione di chat. O usarne contemporaneamente più di uno il che equivale ad essere più persone contemporaneamente nel momento in cui si è online. Non potremo mai sapere questo. In rete siamo sostanzialmente tutti anonimi: di volta in volta possiamo scegliere un nick diverso. Un’identità diversa, un personaggio diverso o semplicemente stiamo esprimendo una personalità diversa o uno stato d’animo di quel preciso momento.

Non devo andare dall’estetista, dal parrucchiere, nel negozio di abbigliamento: mi bastano cinque secondi, un po’ di fantasia e la conoscenza del comando IRC per cambiare nick e sono quello che voglio. Devo solo scrivere una cosa perché ci sia. Basta che tu ne pronunci il nome e questa esiste: è una magia, come quella che creavamo da bambini nel costruire mondi fantastici solo verbali.

Sotto certi aspetti, quindi, la rete è diventata un laboratorio per l’identità. La possibilità di esprimere identità differenti online viene considerata non più come un aspetto patogeno della rete, che assomiglia alla schizofrenia, ma piuttosto come un elemento di creatività e di crescita per chi la esercita. Posso sperimentare un aspetto di me che conosco poco. Posso essere seduttrice o esprimere le mie parti maschili o fingermi giovane. È chiaro che esprimo qualcosa di mio, un desiderio, una fantasia che mi appartiene.

 

In questo caso, soprattutto se il fumetto è recente, saranno i navigatori senior a non capire il significato del nome e l’identità del personaggio.

Il salto dai fumetti ai cartoni animati è breve.

Parte da leoni la fanno i nickname ispirati ai film d’animazione giapponesi.

come:

  • Goldrake;
  • AkTaruS;
  • MazingazZ;
  • DragonBall;
  •  Pokemon;
  •  Goku;
  •  Jeg;
  •  Lupin;
  •  CapitanHarlock;
  •  CandyCandy;
  •  LadyOscar.

Altri scelgono nick mitologici

per esempio:

  • Pan;
  • Morfeo;
  • Artemide;
  • Dionisio;
  • Bacco;
  • Giove;
  • Nettuno;
  • Venere.

 

Il rimando è alle caratteristiche fisiche e di personalità degli dei dell’Olimpo.

La Bibbia è un altro riferimento culturale comune nello scegliere un nick

con nomi come:

  • Baruch;
  • Assalonne;
  • Jezabel;
  • Amos;
  • Dalila;
  • Alisa
  • Ezechiele;
  • Geroboamo;
  • Malachia;
  • Zebedia.

In tal caso si cerca un nick insolito e, allo stesso tempo, si fa riferimento a un personaggio. Il lettore deve condividere il riferimento culturale per capire.

 

È certamente una scelta selettiva che tende a individuare un interlocutore che ama le storie antiche.

Altri chatter si rifanno alla narrativa.

con nomi tipo:

  • Sherazade;
  • Madhutter;
  • DorianGray;
  • Maigret;
  • CapitanoNemo;
  • Sandokan;
  • Malaussène;
  • HarryPotter;
  • Pinocchio;
  • Pollicino;
  • Cenerentola.

Ci si identifica con il personaggio di un romanzo. Anche qui chi non conosce il riferimento culturale fa fatica a rapportarsi con il nick. Ma la richiesta di
spiegazioni a volte è un modo per rompere il ghiaccio. Altre volte, invece, tale richiesta suscita reazioni di insofferenza. Ma come? Non conosci quel libro?

Insomma, la ricerca di una originalità complicata non sempre paga. D’altro canto è necessario trovare sempre nick nuovi perché non siano già stati scelti dagli utenti della chat. Allora si scelgono colori (azzurro, blu, rosso) e frutti (fragolina, frutti di bosco).

 

Oppure si scelgono animali ed è una scelta interessante perché è basata sulla connotazione.

Per esempio, si sceglie:

  • Pettirosso, per suscitare tenerezza;
  • Scorpione, per un’identità aggressiva;
  • Gufo, perché è simpatico e un po’ misterioso.

Un discorso a parte meritano i nick “cattivi”. Ci è capitato di parlare in privato con un “Pericoloso” e non è facile superare la connotazione del nick, tenendo conto che qualsiasi folle può introdursi in Internet. Forse c’è dell’ironia nel chiamarsi:

  • Strega;
  • Orco;
  • Cobra
  • Vipera;
  • Veleno.

Tuttavia, in chat si coglie maggiormente l’aspetto aggressivo, piuttosto che quello di gioco, per la mancanza di altri elementi che connotino tale scelta.

Decidere per un nick “cattivo” è una scelta piuttosto rischiosa perché, in tal modo, si tende a disincentivare la comunicazione, che è lo scopo fondamentale del chattare.

Ci è capitato anche di incontrare il nick “Nessuno”, dalle connotazioni letterarie inquietanti. Tale nick esprime il desiderio di non farsi conoscere, di annullare la propria identità. È naturalmente un gioco a nascondino per rendersi più interessanti. Di fatto anche la “non-identità” è un messaggio interessante. Cosa succede se mi presento con un’identità totalmente celata? Si suscita curiosità e desiderio di svelare il mistero.

 

Ancora più interessanti sono i nick compositi, assai frequenti in chat.

Vediamo qualche esempio:

  • AquilaSolitaria;
  • TeneraLaura;
  • Isolafelice;
  • AngeloAzzurro;
  • Spiritolibero;
  • LecoccinelleGialleSonoRareIoNo;
  • GattoSelvaggio;
  • Chewingum;
  • Style2010;
  • Only50;
  • Occhisognanti;
  • Belladigiorno;
  • Vattelapesca;
  • Melaverde;
  • L’isola che non c’è;
  • Neowave;
  • Sonoscemo;
  • Jokersoft.

Notiamo qui l’uso dell’inglese e dell’ironia, tra i più giovani, e l’utilizzo di nick romantici soprattutto tra le “supposte” donne (ma potrebbero essere anche transessuali che si fingono donne). Il nick doppio, soprattutto se dotato di un aggettivo, fornisce un maggior numero di elementi agli altri chatter per scegliere meglio con che membri interloquire.

Il nick può essere costituito da una parola significativa o contenere anche una breve frase, che descrive programmaticamente quel che il chatter desidera. Per esempio:

  • Loveme;
  • Harem;
  • Donna;
  • Capoccia;
  • Tango;
  • Tuttologo;
  • Auditel;
  • Terrùn;
  • Rebel;
  • Kattivone.

Tra i giovani non mancano neologismi e suoni onomatopeici.

Per esempio:

  • Cracra;
  • Darsch;
  • Gulp;
  • Grrrr;
  • Splash;
  • Toctoc;
  • Gnamgnam;
  • Prrr;
  • Smack;
  • Sniffsniff.

La ricerca dell’originalità a tutti i costi è una scelta forzata, ma anche un’espressione di creatività. Bisogna essere originali per farsi notare nel gruppo infinito e anonimo di Internet. Contemporaneamente ciascuno mette nel nome le proprie passioni, le proprie manie, i propri riferimenti culturali.

Dunque, la scelta del nick va attuata con cura. È un momento importante e creativo in cui si rinasce in rete nei propri panni o in altri sull’onda dei desideri e delle fantasie che ogni navigatore può realizzare.

 

Spero che l’articolo su come scegliere un nick e la sua filosofia sia stato di tuo interesse.

Tu cosa pensi al riguardo? Come scegli il tuo nick in chat?  Faccelo sapere nei commenti.

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