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I sensi di colpa della Ferragni

i sensi di colpa della ferragni

I sensi di colpa di Chiara Ferragni

Questo post intitolato ” I sensi di colpa della Ferragni ” nasce da un video da me visionato su youtube  in cui la Ferragni  parla dei suoi sensi di colpa dovuti allo stare lontano dai figli e dall’idea sbagliata dei ruoli nella famiglia. Qui trovi il video.  La mia è una semplice considerazione che mi porta a sorridere e riflettere su alcune affermazioni ascoltate. Chiara sostiene che non ha mai sentito nessun padre esprimere il timore di non esser un bravo genitore perché lavora e dedica poco tempo ai figli, mentre tale quesito ha sempre sentito porselo dalle madri, sue conoscenti.

Vorrei chiedere a Chiara, a questo punto, se il problema di cui parla è contestualizzato alla tipologia di ambiente? Dallo status delle persone? Dal tipo di lavoro che svolgono? In tale categoria fa rientrare anche suo marito Fedez? Chiara afferma che nella nostra società c’è ancora l’idea sbagliata che l’uomo deve lavorare e occuparsi della famiglia, mentre la donna no.

Nessuno dubita del dolore provocato dallo stare separata dai tuoi figli. Però non è che ti sei sentita di fare questa dichiarazione per evitare critiche sul tuo ruolo di madre? Per lavoro fai tanti viaggi, mentre i bimbi restano a casa con la tata o con i nonni.  Santa manna dal cielo sono i nonni per tante famiglie di lavoratori. Però, forse, il farti vedere durante i tuoi viaggi di lavoro, attraverso i vari post e stories,  spaparanzata al sole in piscina o al mare, in alberghi di lusso o a cene organizzate in villa, con amici o staff, gite in barca ecc. rende meno credibile questo tuo senso di colpa. Quindi, qualcuno, vedendo ciò, avrebbe potuto mettere in discussione il tuo ruolo genitoriale e intaccare l’aurea della famiglia del mulino bianco?

I social usati per raccogliere consensi

Chiara il desiderio di sentirti realizzata come donna e come “imprenditrice digitale” è apprezzabile e condivisibile. Nessuno può sindacare su questo. Ma vorrei sottolineare il verbo scegliere. La tua è stata una scelta. Come ogni scelta essa porta a delle conseguenze. Tu e tuo marito avete scelto anche di mettere in piazza la vostra vita e quella dei vostri bimbi. Quindi, dal principio, hai messo in preventivo le possibili conseguenze che questo avrebbe comportato.

Usare luoghi comuni per “giustificare” il proprio modus operandi e pescare argomenti del tipo che bisogna agire per cambiare le cose e permettere un domani alle “nostre figlie di poter fare ciò che vogliono senza sentirsi in colpa”, mi sembra una paraculata e l’ennesima mossa di marketing per portare acqua al proprio mulino.

Ti parlo da donna del sud, dove questa visione retrograda, dell’uomo lavoratore e donna casalinga, da te menzionata, è ancora labilmente esistente. Posso assicurarti, però, che milioni di lavoratrici e lavoratori, a prescinder dal sesso, ogni giorno si chiedono se i loro figli stanno bene, cosa stanno facendo, se hanno problemi di cui non conoscono entità, se frequentano le giuste compagnie ecc. Ti dirò di più, molti genitori si sentono in colpa non solo per il poco tempo che gli dedicano, ma ahimè, spesso, anche per il poco che riescono ad offrire loro in termini economici.

 

Nessuno ti fa una colpa se hai la cameriera, la donna delle pulizie, la tata e collaboratori vari che ti aiutano con il ménage famigliare. Anzi, questo dovrebbe permettere a te e tuo marito di poter ottimizzare ancor di più il tempo a disposizione e trascorrerlo proficuamente con i vostri figli. Paradossalmente, dovresti sentirti meno in colpa tu che un’operaia che dopo le sue 9 ore in fabbrica, prima di tornare “al focolare domestico”, deve magari passare a fare la spesa, pagare le bollette e poi giunta a casa fare le pulizie, la lavatrice o cucinare e quindi ha meno tempo di occuparsi della prole. Notizia delle notizie poi, molte donne e uomini non hanno sempre la possibilità di spaparanzarsi al sole, dopo il lavoro.

 

Siamo nel 2021 molti stereotipi, soprattutto quello della donna lavoratrice, sono caduti da un pezzo, per fortuna.

Posso farti l’esempio di mia madre che intorno al 1948, quando il papà si ammalò, a 13 anni andò a lavorare in fabbrica per aiutare la famiglia. I proprietari dell’attività non volevano farla lavorare, non perché fosse donna ma perché era piccola di età. Mia madre rispose che doveva portare il pane a casa.

Chiara la tua notorietà ben venga per le tantissime cause che hai promosso, come le raccolte benefiche. Ti rendo merito, io così come tanti altri, per ciò che fai. Ricorda, però, che la gente non è stupida e i messaggi “subliminali” che arrivano attraverso i tuoi social non sono così velati e disinteressati. Non a caso la tua fortuna l’hai basata facendo il mestiere di influencer.

Questo mio blog non è stato fatto per inveire contro la signora Ferragni. Poteva esser chiunque a fare le stesse esternazioni e mi sarei sentita comunque di dire anche io la mia. I social sono un mezzo potentissimo. Ben venga il loro uso per mandare messaggi positivi e incoraggiare iniziative che meritano di esser sostenute e promosse. Ma non prendiamoci in giro, sappiamo benissimo che il primo scopo dei social e quello di esaltare la propria persona. Nessuno fa post e pubblica immagini, su di essi, per aver zero consensi o riscontri, soprattutto se la propria carriera e il proprio business si basa su questo.

 

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20 commenti su “I sensi di colpa della Ferragni”

  1. Chi ha scritto che esistono le influencer perché ci sono I DEFICENTER ha detto PAROLE SANTE. Che nessuno sia più in grado di comprare qualcosa senza avere l’imbeccata di una qualunque e poi comprare quel determinato prodotto, che ci fa SCHIFO ma l’ha detto la TALE è veramente umiliante per la poca ma poca intelligenza che una persona ha. Per me …

    1. Mi auguro che la gente usi il buon senso nelle cose importanti della vita. Comprare un paio di scarpe di 300 euro piuttosto che uno di 50 non fa di tizio una persona che vale meno di altre. Il valore di ogni singolo di individuo si misura con ben altri parametri, per fortuna. Grazie Margherita per aver espresso la tua opinione.

  2. La cosa mi sembra di facile comprensione.
    I Ferragnez, la cui missione nella vita sembra essere l’overdose mediatica, stanno diversificando e ottimizzando il loro fondamentale ruolo messianico.
    Mr. Ferragnez si è recentemente riciclato come sputasentenze nonché supporter dell’accattonaggio elettorale di Mr. Zan
    Mrs. Ferragnez si sta riciclando in uno psicodramma che… Madre Coraggio scansate! scopiazzando il dilemma delle madri lavoratrici.
    Eppure la soluzione è semplice, già proposta da te ma io la sputo proprio fuori dai denti in modo molto meno elegante.
    Quando il guitto del rap va a starnazzare nei concerti i suoi messaggi socio /culturali /economico/sociali la signora può accudire e godersi la prole.
    Quando Mrs. Ferragnez va in giro a promuovere creme, smalti, ciabatte e altri generi di prima necessità, lui replica il privilegio e le gioie dell’accudimento.
    Risolti i loro problemi, finito il piagnisteo e, possibilmente, finita la rottura di zebedei per le persone che i problemi li hanno sul serio.

    1. I problemi sono una costante nella vita, la cui unica variabile è data dal tempo che impieghiamo per risolverli. Un abbraccio a tutti coloro che in questo momento vivono situazioni difficili. NON MOLLATE! Grazie Marta per aver letto il blog.

  3. Questa sì che è un’analisi perfetta, nella quale tutte noi donne e mamme lavoratrici possiamo identificarci. Anzi sei stata la nostra portavoce!! Senza contare quanto ancora siamo discriminate sul lavoro in quanto donne!! Se poi sei divorziata con figli a carico, ti mettono anche il cappio al collo perché sanno che o mangi questo osso o salti questo fosso!!

    1. Grazie Loretta per aver letto il mio blog. Sono lieta che sia stata colta l’essenza del messaggio. Tutti noi nel nostro piccolo possiamo dire la nostra. Non siamo dotati di potenti mezzi ma si cerca, comunque, di far emergere anche l’altra faccia di una realtà. La Ferragni ha raccontato la sua visione io ho raccontato la mia. Nella vita bisogna ricordare che nessuno ha mai la verità assoluta su tutto. Possono esserci delle valutazioni soggettive, ma alla fine quelle oggettive vinceranno sempre. In cuor suo, credo che la Chiara sappia che la sua affermazione generalista sui padri non è veritiera nella sua totalità. Nella vita nessuno pò fare tutto, uomo o donna che sia. L’importante è farlo al meglio delle prorpie possibilità e capacità. Se tu Loretta o altri avete argomenti da proporre x un nuovo blog fate pure. E’ bello poter trattare di argomenti che vi stanno a cuore.

  4. Brava, spero che leggano la tua lettera e che ne traggono qualche insegnamento. Soprattutto un po’ di umiltà non gli guasterebbe…

    1. Grazie Michela. Non credo abbiano tempo di leggere il mio blog i Ferragnez. Nel mio piccolo, ho dato forma ad un mio pensiero. Se tu ed altri leggendo il mio blog avete avuto un riscontro posso solo esser lieta di aver dato voce, indirettamente, anche a voi.

  5. Ti dico che se fosse per me la Ferragni non esisterebbe. Io non ho bisogno che qualcuno mi dica,comm’e’ sciemi,cosa devo fare o acquistare.Troppa importanza!E poi non sopporto che filmano minuto per minuto quello che fanno

    1. Tutti noi abbiam libero arbitrio. E’ una loro scelta e in quanto tale deve esser rispettata. Posso assicurarti, però, che non filmano minuto per miunuto la loro vita Angela. Filmano e fanno vedere solo ciò che loro desiderano che si veda. Grazie per aver partecipato alla discussione.

  6. Bene direi che questa lettera è perfetta in ogni sua parola io non sopporto lei è ancora meno suo marito e fortunatamente non ho mai visto i suoi post e spero tanto che prima o poi finiscano tutti e due nel dimenticatoio perché penso che possano solo influenzare negativamente la gioventù di adesso purtroppo

    1. Tutti nella vita possiamo essere influenzati da qualcuno, ma a nostra volta, anche noi, possiamo influenzare altri. L’importante è avere la forza di fare un discernimento e capire se gli input che riceviamo sia giusto assimilarli o meno. Idem per gli altri che ricevono i nostri di output. Grazie per la tua risposta.

  7. A parte la bellezza, perchè è indiscutibile ed insindacabile che è bella, non ha piu’ niente. e’ solo una frivola ed inutile Barbie.

    1. E’ una donna intelligente la signora Ferragni che si avvale anche di ottimi collaboratori. Se così non fosse non sarebbe arrivata dov’é ora.

  8. Non c’è che dire è stata brava a commercializzare se stessa. Pero’ onestamente questa cosa fa molto riflettere. Se un personaggio come questo, alla fine senza contenuti veri e propri , non con una cultura o competenza in chissà che se non in vestiti, scarpe, collane, borse ed oggetti di consumo oggi rappresenta per molti un modello da seguire, behhhh allora vuol dire che la razza umana davvero è peggiorata al punto tale che merita l’estinzione.

    1. Tatiana la mente è un universo inesplorato. Nella vita si fanno delle scelte che spesso a primo acchitto possono sembrare quelle giuste. Il tempo ci darà le risposte. Sono fiduciosa. Non entro in merito alle competenze della Ferragni in materie di vestiti e affini. Sono ignorantissima in tale campo. Ad ogni modo nel bene o nel male ad onor del vero ha usato anche la sua popolarità x scopi benefici. Quindi ben venga ciò. Che l’abbia fatto x poi aver altri riscontri ci può anche stare. Ma comunque se è servito per qualche causa nobile è anche giusto che lei abbia avuto dei feedback positivi da ciò.

    1. Non is nasce genitori ci si diventa. Tutti facciamo errori nessuno è infallibile. Gli esempi positivi e negativi tutti li diamo e tutti li riceviamo.

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